La tutela dei terzi nella legislazione antimafia

LUCA D’AMORE

Pur registrandosi un’ampia convergenza sull’opportunità di prevedere una forma di tutela in favore dei terzi titolari dei diritti di credito sorti prima del sequestro, è mancata per lungo tempo una puntuale regolamentazione della materia anche a causa delle difficoltà di conciliare le esigenze dei creditori con quelle derivanti dalla funzione e dalla natura del procedimento di confisca. Il tentativo del legislatore di disciplinare la materia – dapprima nella legge n. 575/65, poi con il Codice Antimafia e con la Legge di Stabilità 2013 – non ha superato le molte lacune ed i numerosi problemi interpretativi ancora presenti che incidono sull’effettiva tutela dei diritti dei terzi. La principale critica è quella di aver fatto transitare nella normativa antimafia logiche eminentemente fallimentari antitetiche ai principi cardine del Codice e che di fatto sviliscono la figura del giudice delegato e dell’amministratore giudiziario i quali vengono accostati rispettivamente al giudice delegato al fallimento ed al curatore fallimentare.

 

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